COMUNICATO STAMPA DEL 13.02.2025
Una seconda campagna di raccolta di testimonianze in lingua tabarchina e in lingua sassarese arricchisce Annòtu, la sezione specifica dell’Archivio Vivo di Lunàdigas dedicata alla lingua sarda e alle lingue madri. Come si esprime il nostro vissuto e la nostra storia identitaria quando usiamo la lingua materna, la nostra lingua prima? Annòtu – archivio in lingua sarda – cerca di dare una risposta a queste domande attraverso la raccolta, l’archiviazione e l’indicizzazione di testimonianze nelle varianti linguistiche dell’isola sul tema della genitorialità.
A un anno dal suo esordio, reso possibile grazie al contributo del Bando Studi e Ricerche della Regione Sardegna, la piattaforma Annòtu ha raccolto le prime quaranta testimonianze, ciascuna delle quali è raccolta nelle varianti linguistiche dell’isola (algherese-catalano, campidanese, logudorese, ecc): l’accessibilità dei materiali audiovisivi, che prevede l’inserimento dei sottotitoli per non udenti, è garantita dalle testimonianze trascritte, tradotte in italiano e in inglese e archiviate, a cui si aggiungono ora nuove testimonianze per continuare a indagare i temi della maternità e paternità attraverso l’uso della lingua materna.
Annòtu, nato da un’idea di Marilisa Piga e Nicoletta Nesler, è stata pensato come un ulteriore arricchimento del progetto Lunàdigas lanciato dalle due autrici nel 2015 con il sito www.lunadigas.com per indagare le motivazioni alla base della scelta di molte donne di non essere madri.
Ancora una volta, Lunàdigas riparte dalla Sardegna dove tutto è nato: la necessità di proseguire la ricerca ha dato luogo a eventi di disseminazione del progetto che, per questo, si avvale di ulteriori varianti del sardo, mettendo a valore la ricchezza della lingua sarda e il racconto di sé come eredità culturale e strumento di potenziamento individuale e comunitario. Il sardo è una lingua tutelata, studiata, praticata, insegnata perché non venga dimenticata o trascurata. Ne accresce l’importanza il suo essere lingua materna, quella che segna la nostra storia, la lingua della memoria, dell’intimità, dell’identità appunto.
La presentazione della nuova campagna di raccolta e disseminazione di Annòtu realizzata con il contributo dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio della Regione Sardegna, si terrà a Roma il giorno venerdì 28 febbraio alle ore 15:30 in Via dei Piceni 9/a – quartiere San Lorenzo.
ALTRE INFORMAZIONI SULLA STORIA DI LUNÀDIGAS
Con Annòtu sono diversi gli obiettivi perseguiti: l’approfondimento del progetto di ricerca sulla genitorialità condotta da tempo dall’associazione Lunàdigas, la promozione dell’audiovisivo come strumento per la cura e la valorizzazione della memoria, del racconto personale e del multilinguismo, la valorizzazione e promozione del racconto di sé come pratiche di conoscenza, strumento di esplorazione e ascolto, veicolo di empowerment nella definizione identitaria personale e comunitaria sino alla promozione dell’accesso alle opportunità di utilizzo della cultura con particolare attenzione alle fasce sociali più svantaggiate e alle giovani generazioni offrendo la traduzione, la sottotitolatura, la declinazione audio e video dei contenuti in funzione delle disabilità visive e uditive.
“È verosimile che Annòtu possa diventare un archivio storico dinamico che conserva le voci, gli accenti, le mode e le opinioni del periodo in cui sono stati raccolti i dati, fornendo una risorsa preziosissima per le generazioni future”, hanno dichiarato Marilisa Piga e Nicoletta Nesler. “Questo- proseguono- non solo rende i contenuti più attraenti e memorabili ma può anche stimolare una maggiore comprensione e sensibilizzazione su temi complessi e personali come essere o non essere genitori. Va poi osservato come il progetto sia in grado di preservare e celebrare la cultura e la lingua sarda aprendosi allo stesso tempo al dialogo internazionale, promuovendo una comprensione globale delle esperienze personali nella società sarda”.
Per informazioni: https://annotu.lunadigas.com/ o mail a info@lunadigas.com
Lunàdigas APS. Lunàdigas è un’associazione di promozione sociale nata nel 2015 quando le fondatrici Nicoletta Nesler e Marilisa Piga hanno realizzato il webdoc e poi il docufilm “Lunàdigas ovvero delle donne senza figli” indagando le ragioni e i sentimenti delle donne che non diventano madri, con particolare riferimento all’Italia. Il docufilm ha raccolto premi e riconoscimenti internazionali e portato l’associazione a promuovere il percorso di autodeterminazione delle donne, madri e non madri, fuori dagli stereotipi e dalle violenze di genere. Dal 2019 Lunàdigas ha dato vita all’Archivio Vivo, un album internazionale di voci, volti e storie di donne intorno ai temi dell’identità e dei diritti riproduttivi. Nel 2024 Lunàdigas ha realizzato Annotu, una costola dell’Archivio Vivo riservata alle testimonianze pronunciate in lingue minoritarie. Lunàdigas promuove incontri pubblici nelle scuole, all’università, in contesti formali e informali, realizzando cerchi di ascolto e laboratori.